Tanti palloncini bianchi, cori e lacrime, ma nessuna tensione, nessun tafferuglio, grazie anche all’imponente schieramento di polizia: vietati i funerali per motivi sanitari, gli amici hanno salutato così Ugo Russo, il ragazzo di 15 anni ucciso la scorsa settimana da un carabiniere che aveva tentato di rapinare. La cerimonia si sarebbe dovuta svolgere nella chiesa dei Sette dolori, nei Quartieri Spagnoli, non lontano da casa del ragazzo. Ma alla fine, dopo la decisione dell’arcivescovo Crescenzio Sepe di vietare le cerimonie religiose pubbliche, la salma è stata portata in spalla fino al carro funebre e quindi ha proseguito per il cimitero. L’ultimo saluto a Ugo è durato quindi pochi minuti. Agenti in uniforme e in borghese presidiavano la zona e hanno garantito l’ordine pubblico. I genitori del ragazzo hanno scortato il carro funebre in scooter.
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