di Marco Costanza
Momento difficile in casa Sandro Abate, reduce da 5 sconfitte nelle ultime 6 giornate di campionato, con i playoff ora che vedono una battaglia in pochi punti tra diverse squadre. Un girone di ritorno difficile, un solo punto, che ha fatto piombare la compagine irpina giù in classifica.
A spiegare il momento in casa avellinese, il capitano, Massimo Abate che in conferenza stampa, insieme al neo presidente Santosuosso, ha parlato dei problemi della squadra e di come si può risolvere il tutto. Queste le sue parole: “Sono qui per fare un po’ di chiarezza e per mettere tranquillità a quello che è il momento difficile della Sandro Abate. Ho letto storie fantastiche su allenatore, su compagni in partenza e dalle quali voglio precisare che non c’è nulla di vero. Siamo una squadra forte che deve mettere alle spalle un periodo difficile, dal quale dobbiamo uscirne con umiltà, lavoro e sacrificio. C’è bisogno di unità, compattezza, a partire dai giocatori,l’allenatore, stampa e tifosi anche se purtroppo sappiamo la difficoltà che possono avere visto che ci troviamo a giocare a Cercola. Sono qua per fare chiarezza, per il bene della Sandro Abate. Da cosa dipende questo calo? Da una forma mentale pessima che ci sta facendo brutti scherzi soprattutto nelle fasi decisive delle partite. Abbiamo cali di concentrazione assurdi. Momenti di paura e confusione che ci impediscono di esser e lucidi e sereni e quindi a perdere le partite. Come se il pallone scottasse. Per esempio col Pescara in campo avevamo pensato tutti che fosse una rimessa dal fondo per noi mentre era calcio d’angolo per gli avversari che ci segnarono con la nostra difesa ferma che aspettava il rinvio di Molitierno. Mentalmente non c’eravamo proprio. Di questo, essendo capitano, me ne assumo le responsabilità, da capitano sono il primo che sbaglio e che non do sicurezza e tranquillità alla squadra e quindi il primo sotto esame. Il mister non è in discussione, siamo tutti in discussione. Siamo anche in carenza di organico. Non ci aspettavamo l’addio di Menzeguez e Abdala. Con Abdala ho parlato ieri sera e speriamo di riportarlo ad Avellino. Come sapete lui era andato via per stare vicino al papà gravemente malato. Ora lo abbiamo contattato e siamo in aggiornamento se potrà tornare quanto prima a darci una mano. A dicembre forse la società si è fatta ingolosire, pensavamo, visto il terzo posto, di rincorrere le prime due della classe e puntare a qualcosa di clamoroso, ma poi paghi lo scotto come evidentemente è stato. E’ impensabile riuscire a competere per le prime posizioni da neopromossi. Sono usciti due giocatori fortissimi come Suazo e Abdala e siamo ripartiti con due giocatori di sistema, come Fabiano Assad e Kakà, che era un pivot che ci mancava. Su di lui anche ho letto molte critiche, ma ci voleva del tempo per reintegrarlo bene in rosa, visto che era arrivato un pò fuori forma. Ora sta migliorando molto. Quello che non avevamo previsto è stato quello di rimanere senza uno straniero con la partenza di Menzeguez. La vittoria servirà per chiudere un capitolo e voltare pagina. A Dosson si è visto tutto il nostro periodo negativo, fatto di episodi. Non siamo una squadra attrezzata per il terzo posto ma siamo una squadra forte che può dire la sua sulle partite secche. Le Final Eight? Importante esserci e abbiamo la consapevolezza che in partita secca possiamo vincere con tutti quindi andremo lì a fare la nostra figura e a provare a far male a tutti. Quindi saremo una mina vagante. Ai playoff su serie di 3 e 5 partite, ne puoi anche vincere una o due ma poi la più forte vince e quindi con Pesaro e Acqua e Sapone non hai speranza ma con le altre te la giochi. Sono sereno perché vedo già facce diverse in allenamento e sono sicuro che noi sabato vinciamo, posso quasi metterci la mano sul fuoco. I due paraguayani? Sono ragazzi che ho visto in video, uno salta l’uomo, è rapido, buon tiro e l’altro è forte in fase difensiva, è cattivo, forte, determinato. Sarebbero due grandi acquisti. Li abbiamo annunciati, ma ci sono problemi di tesseramento anche per loro e da quanto mi dicono la vedo complicata. Palazzetto? La questione PlaDelMauro è un mistero glorioso e probabilmente lo scopriremo nell’Antico Testamento il perché non giochiamo lì. Al campo Coni c’è un progetto futuribile ma è lungo e ci vorranno anni. Al 30 giugno dobbiamo dire il nome della città dove giocheremo, e al momento c’è il nome di Cercola o Ariano Irpino. Non di Avellino, nostro malgrado.
Gli fa eco il nuovo presidente, Massimiliano Santosuosso: “Abbiamo 0 possibilità su 100 di giocare ad Avellino nei prossimi anni, c’è tanto da fare, per il PalaConi, tanti interventi per poter giocare lì. il PalaDelmauro era una soluzione fattibile a poche migliaia di euro che avremmo messo di tasca nostra, capiamo le esigenze del sindaco: ad Avellino non lo capiscono che il calcio a 5 è in ascesa e rappresentiamo Avellino a livello nazionale e ne prendiamo atto. Settimana prossima avremo una riunione di Lega dove il presidente Montemurro ha già detto che sarà al nostro fianco in questa battaglia sul palazzetto. La prossima stagione salirà in A1 anche il Fuorigrotta, che ha chiesto di giocare al PalaBarbuto a Napoli, ma ha avuto risposte negative e gioca con noi a Cercola, e anche il Sigror Prestico, come noi, sarà “sfrattato” dal palazzeto perchè serve per il basket. Non capiamo perchè il calcio a 5 sia così bistrattato.