La coppa luccica, un riflesso d’oro e di argento negli occhi di Alberto Iacovacci, il presidente della Iaco Group che proprio questa mattina consegna il trofeo alla Uefa. «È sempre un momento emozionante quando un’opera così viene completata». Ecco la coppa che Roberto Mancini e il calcio italiano sognano di tenere per sé e di alzare al cielo di Wembley la notte del 12 luglio è pronta: è stata appena completata, in ogni dettaglio minuzioso, dagli orafi della società che ha la sede ad Avellino e che dal 1978, quando venne fondata da Igino Iacovacci, è tra i leader in Europa (ma adesso guarda con interesse anche al campionato Usa e a quello cinese e qatariota) nella creazione e produzione di articolo unici di merchandising (tra i clienti la Figc, la Lega Calcio, la Juventus, l’Inter e uno sterminato elenco di club e federazioni). «Siamo sempre attenti a quello che ci chiedono di realizzare – dice il presidente Iacovacci – lavoriamo per offrire trofei e pezzi che siano unici e questo ci impegna per mesi sia nella progettazione che nella lavorazione». La coppa – che sia chiama ancora Henri Delaunay in onore di uno dei promotori della Coppa d’Europa – non viene stretta da mani italiane, che non siano quelle degli orafi della famiglia Iacovacci dal 1968, l’anno in cui l’Italia era organizzatrice.
SUL PIEDISTALLO
«Alla Uefa per questo Europeo non forniremo solo la Coppa ma anche altri pezzi di grande valore e bellezza», anticipa Iacovacci senza voler svelare nulla. D’altronde, qui siamo in ottime mani. Per intenderci: nasce dalla Iaco Group ogni trofeo che viene alzato al cielo dai club del nostro Paese: dalla Supercoppa alla Coppa Italia. E anche il trofeo della Panchina d’oro, per esempio, è una produzione che nasce proprio qui ad Avellino (ma la società ha sedi in Svizzera e nel Veneto). Racconta ancora il presidente del gruppo: «È bello vedere come all’estero ci sia una grande passione per il made in Italy: la Coppa degli Europei under 21 è nostra ma anche il trofeo del neonato National League è una nostra ideazione e produzione. Anche se vincono gli altri, c’è sempre un pezzo d’Italia che viene alzato al cielo». Il trofeo reca il nome di Henri Delaunay: la prima coppa, che fu realizzata da figlio Pierre, aveva un’altezza di 42,5 cm per un peso di 10 kg. In occasione del campionato d’Europa 2008, è stata presentata una nuova versione della coppa che fin da allora è affidata alla famiglia Iacovacci. «La nuova coppa pesa 2 kg in più rispetto alla precedente ed è più alta di 18 cm, poiché l’Uefa riteneva troppo piccola la versione originale». Un fiore all’occhiello del made in Italy. Da riportare alla svelta a Via Allegri.