Entra tra gli applausi nell’Aula presieduta da Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte stringe le mani a tutti, anche con Matteo Salvini con cui scambia poche (e segrete) parole. Poi il premier prende la parola, e attacca duramente il vicepremier leghista più volte interrotto dalle proteste dei leghisti, dagli applausi ironici di FI, da applausi di sostegno, vere e proprie “tifoserie” come le ha definite Casellati.
Comincia a parlare poco dopo le 15 e finisce di parlare alle 15.58, concludendo con l’annuncio delle sue dimissioni di fronte al presidente Mattarella al termine del dibattito parlamentare. Un discorso fortissimo, con un duro attacco alla Lega e a Salvini. Che, nel suo intervento, replica: “Rifarei tutto quello che ho fatto”.
Conte a Salvini: “Il governo finisce qui”
“Caro ministro, caro Matteo, se vuoi la crisi ritira i ministri”, dice con fermezza Conte. “Dissi che sarei stato l’avvocato del popolo, per questo l’azione di governo finisce qui, andrò dal presidente della Repubblica per rassegnare le mie dimissioni da presidente del Consiglio”. Poi l’affondo sul piano personale: “Evita di accostare slogan politici a simboli religiosi, l’incoscienza religiosa rischia di offendere credenti e oscurare il principio di laicità”. Il vicepremier replica alzando le spalle e allargando le braccia.
“Amici della Lega, avete tentato di comunicare l’idea del governo dei No e, così, avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo pur di alimentare questa grancassa mediatica. Così, avete offeso non solo il mio impegno personale, e passi, ma anche la costante dedizione dei ministri”. “Hai invocato le piazze e chiesto poteri, la tua concezione preoccupa”. Non abbiamo bisogno di uomini con pieni poteri, ma con senso delle istituzioni”. “Matteo, non hai dimostrato cultura delle regole”.
La Lega e la Russia. Poi l’attacco per i rapporti Salvini-Putin: “La vicenda russa meritava di essere chiarita anche per i risvolti sul piano internazionale, dovevi venire in Senato. ti sei rifiutato di condividere la informazioni”.
Salvini e il governo. “La verità è che all’indomani delle Europee Salvini, forte del suo risultato, ha messo in atto una operazione di progressivo distacco dalla compagine governativa, al fine di trovare un pretesto per arrivare alla crisi e andare alle urne”. “Con le interferenze sui ministri hai minato l’azione di governo”. “In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione”.
“Gentile presidente, gentili senatrici, gentili senatori – è l’incipit del discorso del premier -ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo innescata dal leader di una delle forze di maggioranza. Ho sempre sostenuto che in caso di interruzione anticipata di governo, sarei tornato qui, sede istituzionale dove ho raccolto la fiducia. Siamo al cospetto di una situazione grave della crisi che comporta conseguenze per la vita del Paese. Avete offeso la realtà dei fatti”.