Quando in Italia cresceremo e finalmente allontaneremo la parola “razzismo” non sarà mai troppo tardi. Passano gli anni, e quel concetto di cultura, di globalizzazione, di unione tanto sbandierati, non si conoscono ancora. Ne da parte di italiani verso persone di colore o di altre nazionalità e ne da parte di Nord e Sud. Vecchie storie che ormai vanno avanti da quando è nata l’Italia e che ora nel 2019 ancora si vivono. Quel brutto odio razziale che esiste tra nord e sud.
Il giovane giocatore partenopeo è arrivato in settimana nel capoluogo veneto e ha già svolto il primo allenamento con i nuovi compagni di quadra. Tuttavia non sono mancate le polemiche da parte di alcuni tifosi gialloblù che si sono subito scatenati con i soliti commenti razzisti verso l’attaccante e la città di Napoli.
Questi sono alcuni post presenti sui social da parte di alcuni tifosi del Verona: “Benvenuto in Italia”, “Terrone” “Avanti con i napolec**i”, “Non voglio vedere i napoletani giocare nell’Hellas Verona”, “Non esulteremo se segna un napoletano”. Sicuramente si tratta di pochi casi isolati, ma di certo fa capire come l’odio razziale esista ancora. E anche tra nord e sud.
Tutino napoletano, classe 1996, a 23 anni vanta una discreta carriera in prestito, in attesa della definitiva consacrazione. Dopo una esperienza a Gubbio in Serie C abbastanza positiva, nell’estate 2015 il Napoli lo cede in prestito all’Avellino di Tesser. Ci resterà solo fino a gennaio 2016. Il ragazzo non scenderà nemmeno una volta in campo per delle incomprensioni con Tesser. Nel gennaio 2016 il Napoli lo riprese per cederlo poi in prestito al Bari. Ma sarà nel Cosenza che Tutino farà vedere le sue qualità nelle due stagioni ai lupi della Silla. Ora il prestito al Verona per la sua prima esperienza in Serie A, che però non è partita col piede giusto.