di Marco Costanza
Con l’arrivo della Domenica delle Palme si apre ufficialmente la “Settimana Santa”, la settimana più importante della fede cattolica, quella che si concluderà con la Resurrezione e con la Pasqua. I riti della Settimana Santa in ogni regione sono ancora molto sentiti e ogni città rievoca la passione del Cristo in una maniera molto singolare.
Una delle tradizioni più antiche è quella dei Sacri “Misteri” del Venerdì Santo di Lapio (Avellino).
I Misteri sono 22 tavolate in cartapesta, che raffigurano la Passione e la morte di Gesù che risalgono alla seconda metà del 1700, comprendenti 85 statue dei Misteri. Perchè Misteri? Anche il nome, appunto, è un mistero. Probabilmente si chiamano così perchè attorno a loro ci sono tanti misteri. A partire dall’autore, un artista napoletano sicuramente, commissionato dal Principe di Lapio, Gaetano Filangieri, ma rimasto sconosciuto.
Da queste opere di cartapesta, sotto la spinta di un forte istinto teatrale, la gente di Lapio ha voluto che il dramma di Cristo si svolgesse puntualmente nella Settimana Santa di ogni anno.
Le statue di cartapesta, imballate dentro grosse casse, avvolti nella paglia, in viaggio su una carovana di carri trainati da pazienti cavalli attraversare le vie sterrate e acciottolate di allora, infrangendo il silenzio di campi disabitati con lo stridente cigolio dei cerchioni.
Chi era l’artefice? La domanda ricorre insistente. Quasi che quelle statue di cartapesta, che quelle impressionanti personificazioni dei Misteri, così umane nelle forme, nelle sembianze, nelle fattezze anatomiche, dovessero avere per forza una progenitura, un’appartenenza familiare e una precisa data di nascita. Da un antico documento, reso nuovamente pubblico dal prof. da Fiorenzo Iannino, si ha conferma della fattura napoletana dei Misteri e della loro commovente funzione.
Una tradizione napoletana dunque, come quella dei pastori del Presepe, ma diverse.
Le botteghe dei pastori si trovavano dentro le case e aperte sulla via. E i pastori ne uscivano come impressionati da un tepore di focolare, da una movimentata vivacità di vicoli, somiglianti ai tanti personaggi già visti e incontrati per via, zampognari, acquaioli, osti, mercanti… ripresi in momento di fiduciosa speranza, di serena quiete, quasi che la nascita del Bambinello Gesù fosse capitata proprio là, tra quella gente, per corrispondere, ogni anno, alla voglia popolare di rinascita, di ricominciare daccapo. Tra tanta preponderante umanità potevano apparire sminuite, rimpicciolite le figure sacre di Maria, di Giuseppe e del Bambino Gesù, accantonate, nella vastità del paesaggio, in un angolo di grotta. La chiesa della Madonna della Neve, con la sua confraternita, è stata per Lapio un centro di cultura e di emancipazione dai poteri medievali, capace di mantenere i contatti anche con lapiani d’America che, nei primi decenni del 1900 avevano formato a Boston una compagnia teatrale per spettacoli religiosi. L’incasso diventava rimessa d’emigranti, spedito a beneficio della chiesa di Maria Santissima della Neve a Lapio in Italia.
Quando la costumanza del teatro sacro degli attori di Lapio s’affievofì fino a svanire, per effetto dell’invadente scetticismo moderno, ma soprattutto per la brusca interruzione dell’ultima guerra, ecco, allora, sono rimasti questi sacri Misteri di cartapesta a presidiare il campo delle antiche tradizioni, ad assicurare il ritorno, l’eterno ritorno, delle meravigliose scene della Passione di Cristo, tenendole con ostinata tenacia ferme, fissate sulle tavolate.
La storia dei Misteri è secolare, dunque, oltre 3 secoli di passione e tradizione. Tradizione che vedeva ogni Domenica delle Palme e ogni Venerdì Santo, il piccolo borgo irpino, riempirsi di fedeli, di gente, che arrivava da ogni parte per assistere alla raffigurazione della passione di Cristo. In un’epoca dove non era possibile seguire la storia in tv, o con film, i Mister di Lapio erano una delle poche raffigurazioni possibili delle ultime ore di Gesù, fino alla sua morte.
Come avviene l’esposizione dei Misteri. Essi il sabato precedente la Domenica delle Palme, vengono esposti in Chiesa, dove rimangono fino al Venerdì Santo, quando i fedeli li portano per le piazze del Paese, dove si svolgono le predicazioni durante la Processione con il Cristo Morto e l’Addolorata. Quest’anno, dopo tanti anni, i Mister non sono esposti nella Chiesa Madre di Santa Caterina del Paese, ma nella adiacente Chiesa della Madonna della Neve, sede dell’omonima confraternita che custodisce gelosamente le statue. Verranno organizzati eventi in settimana per far conoscere i Misteri soprattutto ai più piccoli e far conoscere la storia del Cristo, che ogni anno rivive a Lapio, grazie ai Misteri.

I Mister di Lapio