Le paste della catena Butterfly sarebbero state confezionate con i soldi del clan Zagaria e il primo punto vendita aperto a Casapesenna avrebbe fatto da sala riunioni per il boss all’epoca della sua latitanza. C’è questo dietro l’arresto di Pasquale Fontana e Giuseppe Santoro, avvenuto stamane per opera della Squadra Mobile di Caserta e quella di Firenze. L’inchiesta é stata coordinata dalle Dda di Napoli e Bologna e ricostruisce anche l’infiltrazione mafiosa, da parte dei Casalesi, in imprese che operano in Emilia Romagna. In particolare, nel mirino sono finite le pasticcerie della catena Butterfly, presenti in diverse regioni d’Italia.
Category: Cronaca, Telegiornale, telegiornale
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