Non c’è niente di amichevole, di affettuoso, di tenero in quella mano sulla spalla. Non c’è niente di umano, niente di complice in quel braccio appoggiato sulla spalla della ragazza. Anzi. A vedere quella scena, la mano sulla spalla di Alessandro Sbrescia assomiglia alla carezza del diavolo, qualcosa di molto lontano rispetto all’intesa che si crea tra due persone che hanno deciso di fare sesso assieme, fosse anche per una sola volta. Sì, d’accordo, Alessandro Sbrescia è stato scarcerato assieme ai due amici, con un provvedimento del Riesame che suona come una stroncatura delle valutazioni della Procura e del Gip, che sembra una sentenza nel merito piuttosto che un passaggio intermedio di un procedimento ancora aperto. Sì, d’accordo, la censura del Riesame è durissima, ma l’inchiesta non è conclusa. Procura di Napoli, nessun commento da parte degli inquirenti e massimo rispetto per il lavoro dei giudici, anche se si coglie la determinazione di sempre e la volontà di andare avanti. Possibile un ricorso per Cassazione, possibile nuove mosse da parte degli inquirenti.
C’è da capire la verità. Se davvero la ragazza ha mentito (a quale scopo tra l’altro) o se c’è stata davvero violenza in quell’ascensore. E perchè i presunti video che scagionerebbero i 3 sono usciti così in ritardo? Tante le domande ancora in essere e quindi i PM pronti al ricorso sulla scarcerazione dei 3 ragazzi.