Quelle immagini raccontano una storia diversa. Niente violenza, niente coazione, niente spintoni in ascensore, niente abbandono dopo il sesso, niente disperazione della ragazza tramortita, lì in un anfratto di una stazione dell’area metropolitana. Ma scene «completamente prive di drammaticità», che inquadrano quattro amici (tre ragazzi e una ragazza), che si incontrano, si salutano, ridono, scherzano, fumano, consultano il cellulare, prima di cercare un luogo in cui appartarsi, un ascensore guasto buono per i loro scopi; e che consumano rapporti sessuali, che decidono poi di ritornare tutti insieme verso i binari: sempre in quattro, lei con loro, senza tensione, senza disperazione.
E allora perchè inscenare lo stupro? Perchè farsi credere vittima? E’ quello che si sta chiedendo la magistratura che sta analizzando un caso che sta attirando tanta attenzione dei media. Da ieri tutti e 3 i ragazzi arrestati per presunto stupro, sono stati scarcerati. Verrà ascoltata nuovamente la “vittima” per capire altro dai suoi racconti. E intanto lei teme la vendetta, teme che gli accusati possano commettere ritorsioni nei suoi confronti. In tv aveva dichiarato, “Forse è meglio se vado via da Napoli” e sicuramente se davvero la storia dovesse essere questa, e cioè che davvero lei ha mentito sullo stupro, probabilmente la scelta di andare via sarebbe quella giusta.