Un muro in tufo alto 40 centimetri costruito con la tecnica dell’Opus reticulatum in buono stato. Resti di un’antica Stabia che già si conoscevano a fine 800 grazie allo studioso Giuseppe Cosenza e che oggi sono tornati alla luce con un saggio archeologico a piazza Unità d’Italia. Lo scavo era stato commissionato dall’Eav per escludere la presenza di reperti archeologici in zona e costruire un parcheggio interrato a pochi metri dalla stazione principale della Circum. Ma l’esito positivo ha bloccato il progetto lasciando esplodere quella che è la storia e la cultura dell’antica Stabiae. Forse una coincidenza, ma la scoperta avviene in un momento in cui le istituzioni hanno intensificato la lotta all’abusivismo, che a lungo ha impedito all’antica Stabia di riemergere.
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