Quando un biglietto di auguri di Natale diventa «espolsivo» si evacua l’edificio comunale e arrivano gli artificieri. Alla fine la «bomba» era un libro di poesie e un biglietto di auguri per l’archeologo Umberto Pappalardo, destinatario della lettera sospetta. Il mittente è una amica del docente di archeologia e direttore del «Fondo Maiuri» che ha sede al secondo piano del palazzo comunale. La sua posizione giuridica è al vaglio della magistratura e rischia una denunciata per «procurato allarme». All’ufficio protocollo dell’ente di piazza Bartolo Longo è arrivata una busta rigida e voluminosa con scritto: «se apri questa busta prima di Natale il contenuto esploderà». L’impiegato comunale, addetto al protocollo, si è allarmato ed ha chiamato la polizia. Gli uomini del commissariato, agli ordini del vicequestore aggiunto Angelo Lamanna, giunti tempestivamente sul posto hanno, da una analisi dettagliata dell’esterno della busta, intuito che poteva trattarsi di un falso allarme. Tuttavia, per non correre il rischio di mettere a repentaglio la vita di qualcuno, hanno disposto l’evacuazione dell’edificio e allertato i colleghi del reparto artificieri. Nel frattempo è stato interpellato telefonicamente Pappalardo, da alcuni mesi a Tunisi impegnato come docente in un corso promosso da «L’Institut Supe’rieur des Sciences Humaines» di El Manar, intitolato «Archeologia di Pompei», che ha spiegato agli agenti di conoscere la donna, una sua amica di vecchia data.
da Il mattino