«Una nube nera e terribile, squarciata da guizzi serpeggianti di fuoco, si apriva in vasti bagliori di incendio: erano essi simili a folgori, ma ancora più estesi». E ancora: «Udivi i gemiti delle donne, i gridi dei fanciulli, il clamore degli uomini: gli uni cercavano a gran voce i genitori, altri i figli, altri i consorti, li riconoscevano dalle voci; chi commiserava la propria sorte, chi quella dei propri cari: ve n’erano che per timore della morte invocavano la morte».
Il museo, che ha peraltro inaugurato nuovi percorsi e installazioni virtuali, consente di muoversi tra le strade e la vita di Pompei e Ercolano poco prima dell’eruzione – attraverso ricostruzioni che ne replicheranno panorami e cercheranno di suggerire pure le percezioni fisiche. Tale percorso sarà oggetto della visita guidata, che terminerà con una rievocazione storica, durante la quale l’archeologo Gianmatteo Matullo – attraverso proprio le lettere di Plinio il Giovane a Tacito – narrerà quei cruciali momenti. Il racconto, anticipano dall’organizzazione, «si configura come una cronaca avvincente dei fatti accaduti in quella tragica giornata: grazie ad atmosfere visive e sonore, frutto di un mix di teatralità ed effetti digitali, il pubblico sarà trasportato nel vivo dell’evento catastrofico».